Stannum, 2011 (detail) synthetic pipeline, tin bars
-Stannum-
Stannum è nome latino dello stagno: alla natura e alle “attitudini” di questo metallo si riferisce la filiforme scultura.
Alcune barre di stagno sono stare unite ad uno speciale tubo da conduttura idrica per semplice analogia di “comportamento” tra i due materiali. Entrambi hanno infatti una natura duttile, si deformano o ammaccano al minimo contatto mostrando una apparente debolezza che li accomuna. Il tubolare funziona da involucro, corpo o guaina, per le parti metalliche che da esso fuoriescono come fossero dita, appendici, tentacoli.
L’ossido di stagno, se ingerito dall’uomo, produce intossicazione e debilitazione provocandop roblemi al sistema nervoso centrale e subentra una forte debolezza. Ciò pare accadere anche a questa “scultura” che non si regge letteralmente in piedi (pare pure difficile definirla scultura per la sua fisicità ridotta ed un minimo e insolito volume). Essa striscia come una radice, cerca appoggio alla parete e per mezzo di essa prova a sollevarsi come un rampicante, talvolta ricade su se stessa producendo uno schiacciamento della guaina: una stroncatura e infine scivola al pavimento lasciando traccia “scritta” sulla parete. Infatti lo stagno, come pure l’argento, come fosse una matita lascia un segno graffito sul muro.
Nella sua ricerca di forza ed “elevazione” lo stagno necessita di un elemento che lo integri e completi, ciò avviene quando entra in lega con il rame, in questa unione si ottiene il bronzo: il metallo più nobile nella scultura sin dall’antichità. Ciò che appare strano è che con l’incremento di stagno in lega di rame si aumenta la resistenza del bronzo. E’ quindi una percentuale più alta o crescente del metallo più debole a conferire alla lega una maggiore resistenza. I fisici usano inoltre un’espressione curiosa riferita allo stagno: dicono che “lo stagno piange” ” the tin cry”. A causa della sua struttura interna, alla piegatura di una barretta di stagno segue uno stridio udibile come fosse un pianto.
Metallo atto a legarsi e a legare: molto utilizzato nelle saldature è infine ottimo conduttore elettrico. La scultura che porta il nome di questo metallo ne mette in mostra le diverse peculiarità sopra menzionate: come fosse cosa viva “si muove”, striscia, si eleva salendo su di una piccola pietra e appoggiandosi alla parete, poi ricade o scivola, quindi piange, scrive… mostrando la sua condizione e non celando la propria intrinseca stanchezza.
Stannum, 2016 synthetic pipeline, tin bars
exhibition view Artopia Gallery, Milano
Unintentional, 2012
steel, damaged cardboard, aluminium tape cm 50x90x40 ca.
Unintentional, 2015 steel, damaged cardboard, aluminium tape
exhibition view Rizzuto Gallery, Palermo
Klettersteig, 2012 installation view:
Tribuna del David, Galleria dell’Accademia, Firenze
il titolo tedesco Klettersteig indica la “via ferrata” del rocciatore
la sottile scultura in tubolari di alluminio curvati è formata da numerose circonferenze rilevate a calco su di una colonna classica salendo dalla base al capitello. Private del supporto fisico e semantico del corpo materiale della colonna le differenti parti giacciono a terra le une sulle altre come relitto, annullando di fatto l’elevazione che le ha originate. L’opera si configura pertanto quale simulacro, risultato di un’operazione che va “dalla potenza all’atto / dall’atto alla stasi”.
Tribuna del David Firenze 2012
il titolo tedesco Klettersteig indica la “via ferrata” del rocciatore
la sottile scultura in tubolari di alluminio curvati è formata da numerose circonferenze rilevate a calco su di una colonna classica salendo dalla base al capitello. Private del supporto fisico e semantico del corpo materiale della colonna le differenti parti giacciono a terra le une sulle altre come relitto, annullando di fatto l’elevazione che le ha originate. L’opera si configura pertanto quale simulacro, risultato di un’operazione che va “dalla potenza all’atto / dall’atto alla stasi”.
Rejected works, 2012 different materials and useless objects
Installation view Riss(E) project space, Varese
Minor injuries, 2012 scratched, pierced, cut and medicated
black ink, disinfectant spray on damaged paper cm 160×180 ca.
Minor injuries, 2012 scratched, pierced, cut and medicated
black ink, disinfectant spray on damaged canvas Ø cm 60 and Ø cm 47
Turnturm, 2010 black cardboard, steel, aluminum h. cm 220
nstallation view Forum Stadpark, Graz
Twisted, 2010 black cardboard and aluminum
installation view Italian Embassy, Berlin
Twisted, 2010 black cardboard and aluminum
installation view Italian Embassy, Berlin